15 Luglio 2024

Traversata integrale Creta Grauzaria – Sernio

Da tanto immaginata, finalmente a metter mano sulla traversata integrale dalla Creta Grauzaria al Sernio, una bella avventura che può essere ben collocata come una chicca di alpinismo classico delle Alpi Carniche.  Ho deciso di cominciare dalla cima della Grauzaria per affrontare in salita la storica "Direttissima", aperta nel lontano 1900 dal mitico Napoleone Cozzi (quello del Campanile di Val Montanaia!) e compagno. Già di per sè, solo questa è una bella "scamorzata" da 1400 di dislivello con difficoltà fino al III+ che, a discapito del nome, non ha molto di direttissimo ma rappresenta ugualmente un capolavoro di logica! Ovviamente la difficoltà su carta non deve essere sottovalutata, perchè anche se teoricamente più facile ad esempio di uno Spigolo del Glemine, nella realtà è più impegnativa!  Se fino al bivacco Feruglio avevo qualche dubbio sulla prosecuzione, poi le idee si fanno più chiare visto che la gamba gira bene. La discesa per la via comune della Grauzaria è relativamente facile (p. II). Sceso un pezzo del canale del Portonat, decido di deviare a sx all'incrocio con il sentiero Pietro Nobile che permette di collegarsi al Monte Sernio attraverso Cima dai Gjaj, Cima del Lavinale e Torre Nuviernulis. Queste  si possono concatenare una dopo l'altra con difficoltà di massimo II+. Bellissima via comune a Torre Nuviernulis, su roccia appigliata e solidissima!  Arrivo in cima a Torre Nuviernulis sotto un sole allucinante e la cosa peggiore è che ho fatto male i conti e sono a secco di liquidi...tocca razionare!  Per fortuna arrivano i tanto sperati cumuli e armato di pazienza risalgo gli ultimi 400 metri che conducono sulla cima del Sernio, dove addirittura fa freddo!  La discesa avviene per lo Spigolo Nord con difficoltà fino al II+ (un tratto è un po' scorbutico perchè in traverso scomodo discendente). Mollo le gambe per il ghiaione e poi realizzo che ancora un piccolo pezzo in salito lo devo fare, fino a forcella Foran da la Gjaline, poi sarà veramente tutta in discesa!  Tappa al rifugio Grauzaria d'obbligo per ripigliarsi. La Sfinge è lì che mi guarda...e chiama! 
20 Giugno 2023

Studlgrat – Una cavalcata sulla cresta Sud-Ovest del Grossglockner

Fino a un mese fa se mi avessero detto "Grossglockner", avrei risposto "Mayerlrampe", infatti il lato Sud della montagna non l'avevo mai considerato troppo, invece racchiude una linea veramente superba: la Studlgrat!  Il Grossglockner è la montagna più alta dell'Austria e come tale viene presa d'assalto, soprattutto lungo la via comune; tuttavia salendoci ai primi di Giugno non troviamo troppo affollamento e anzi sulla Studlgrat siamo da soli.  Decidiamo di sparare il cartuccione in giornata dal parcheggio, così alle 3 30 partiamo dalla macchina. In meno di un'ora e mezza siamo allo Studlhutte a 2802 m, pausa colazione e ripartiamo. Saliamo il pendio di fronte al rifugio e poi il ghiacciaio Teischnitzkees tenendo la destra, finchè raggiungiamo un pendio nevoso che permette di accedere alla cresta.  La via è famosa, mi limito a dare qualche consiglio. Via attrezzata con numerosi paletti metallici, cavo e alcuni anelli cementati che facilitano l'orientamento e migliorano notevolmente la sicurezza, comunque consiglio di portare friend #0.4-1, utili se si vuole progredire in conserva protetta. Una corda da 30 m basta e avanza.  Noi abbiamo trovato condizioni abbastanza nevose nella parte alta con la neve che al sole iniziava a mollare dalle 9 30 (zero termico 3500-3700 nelle ore centrali), elemento da valutare.  Discesa lungo la via normale relativamente facile ma non banale come invece pensavo, sia nella parte alta che comunque presenta dei tratti esposti e da disarrampicare, che in quella bassa a ridosso del ghiacciaio, con una sezione di ferrata ripida (sempre possibilità di brevi calate). A inizio stagione non abbiamo visto un crepaccio, ma penso che in altri periodi possa esserci qualcosa.  Bella salita in compagnia dei forti compagni di corso Matteo, Livio e Pietro! 
16 Giugno 2023

Via della Croce al Sass de Mura – L’anello dalla Val Nagaoni

Dopo un tentativo ad una via a Nord del Piz de Sagron il mese precedente, Matteo ripropone di andare in Vette Feltrine, questa volta però per salire il Sass de Mura per la Via della Croce, un itinerario alpinistico firmato Luigi Cesaletti, nel lontano 1881.  Come logistica ci interroghiamo su cosa convenga fare e grazie agli informatori di Matteo, optiamo per salire la Via della Croce alla cima Nord-Est (2547 m), compiere la traversata a cima Sud-Ovest (2522 m) e scendere per la via comune. Ne risulta un anello parziale, partendo e tornando in Val Nagaoni, laterale della bella Val Noana. Partiamo dal fondovalle (1160 m . ca) e saliamo al Rifugio Boz. Da qui puntiamo allo splendido Cadin di Neva e all'omonima forcella (2148 m), dove stacca la via comune del Sass de Mura che seguiamo su terreno innevato fino al primo spallone. Da qui proseguendo a sinistra si segue la via comune, a destra invece si percorre la banca Soliva che porta alla "Finestra", un arco naturale di roccia, posto proprio sulla forcella che separa il Sass de Mura dallo Spallone vero e proprio (vedi Diretta de Bortoli alla Parete Piatta), da cui parte la Via della Croce.  In rete si trovano relazioni dettagliate quindi mi limito a dare qualche indicazione.  La via è di stampo esplorativo, quindi segue le debolezze della parete, bene o male sempre omettata.  Ci si muove spesso su terreno di II grado con qualche tratto più impegnativo fino al IV nel camino Cesaletti iniziale. La traversata alla cima Sud-Ovest è delicata in qualche punto e richiede un minimo di intuito nella ricerca dell'itinerario. L'itinerario è perfetto per la tecnica di corda corta.  La chiodatura è scarsa, tranne nel traverso iniziale e nel camino Cesaletti. Poi sulla via comune si trovano gli ancoraggi per le tre doppie. Noi abbiamo usato friend #0.4-2, 4 rinvii e corda intera da 50 m. Chiodi a discrezione ma non necessari.  Bella avventura con i super motivati Matteo e Stefano! 
3 Dicembre 2022

Cresta Val d’Inferno – Da Forcella Valgrande a Cima Brentoni Ovest

I Brentoni sono un sottogruppo abbastanza ai margini, solitario e silenzioso. Alla più famosa Cima Brentoni Ovest si affiancano la Centrale e Orientale, da cui poi prosegue tutta la cresta che le collega a Forcella Valgrande: la Cresta Val d'Inferno. Sfogliando la guida Alpi Carniche Alpi Giulie (Zorzi et al., 2016), mi sono imbattuto nella relazione di questa cresta, notando che porta con sé un nome importante: quello del mitico Ettore Castiglioni! La Cresta Val d'Inferno è un itinerario abbastanza complesso che si sviluppa solo in parte su cresta propriamente detta, ma più spesso a destra o sinistra, su terreno vario e roccia da buona a friabile. Vanta poche ripetizioni, generalmente da Forcella Valgrande verso i Brentoni, conveniente da un punto di vista logistico. La relazione prima menzionata è ottima, tranne per un errore alla prima forcelletta, da cui si scende pochi metri verso Sud (e non Nord). Inoltre ho sistemato le soste di calata, rinforzandole dove necessario. Alcuni tratti non sono assolutamente da sottovalutare, soprattutto il traverso su placche lisce dopo Torre Anna (III) ed il tratto in salita a Torre Evelina, friabile ed esposto (IV). Anche la discesa da Torre Evelina è delicata, su roccia marcia (II). Dalla forcella q. 2350 m, consiglio di salire al Brentoni Est tenendo leggermente la destra, senza girare in versante Sud per intendersi, ma piuttosto girando quasi a Nord. Successivamente per la traversata al Centrale, il friabile mi ha dissuaso dal rimanere in cresta e sono sceso a Sud collegandomi (senza saperlo) alla Castiglioni-Detassis allo Spigolo Sud del Brentoni Centrale, peraltro su roccia discreta (III). La traversata al Brentoni Ovest è relativamente facile, così come la successiva discesa per via normale. Nel complesso non saprei dire il dislivello, ma senza dubbio si tratta di un bel viaggio in ambiente, dove più che il grado contano sia la capacità di sapersi muovere su terreno delicato che l'orientamento, non scontato in qualche tratto. Come materiale è sufficiente una corda da 50 m (non meno) per le calate e consiglio martello e qualche chiodo per evenienza. Se si decidesse di affrontarla in cordata, qualche friend tornerebbe utile su vari tratti.
31 Ottobre 2022

Creta Forata – Cresta Ovest

La Cresta Ovest è una alternativa di salita alla Creta Forata, più impegnativa rispetto alla via comune. Salita per la prima volta da Patera nel 1900, oppone difficoltà massime di II grado ed è una bellissima cavalcata di cresta, pure su roccia mediamente buona, anche se non mancano i tratti instabili e con sfasciumi. Salendo dal Rifugio Monte Siera arriviamo nel Vallone della Creta Forata, un angolo di paradiso, sospeso tra i calcari compatti di queste montagne. Lasciamo la Forcella Creta Forata a destra e saliamo un valloncello, decidendo di percorrere una variante della via originale. Perciò abbandoniamo la normale che già siamo abbastanza in alto, sulla bancata, andando a prendere la direttrice di una canalino che sale a sinistra di un evidente torrione. In cima si perviene ad una forcella e ci si congiunge con la via originale, omettata fino in vetta. La via si presta molto alla corda corta, essendoci molti spuntoni che permettono di lavorare con l'attrito. Inutili friend e chiodi, più che sufficiente una corda da 30m. Giornata super con Maria, che si presta a fare da cavia per la corda corta.
31 Ottobre 2022

Brenta Alta – Una normale d’autore

Bella salita di alpinismo classico e romantico, nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Con Maria si decide per la salita in giornata, partendo da Vallesinella. L'avvicinamento è lungo ma con pendenza lieve e costante. Oltre il rifugio Brentei, puntiamo alla Bocchetta di Brenta, da dove iniziamo la salita. Per la relazione rimando al sito di Vie Normali, mi limito a qualche considerazione: la via alterna tratti di camminata ad altri in cui si scala fino al III grado. Non è lineare ma spesso da cercare e su terreno delicato per via del detrito. Le soste si trovano tutte, utili soprattutto in discesa per calarsi in doppia (corda da 50m sufficiente). Super giornata con Maria che tiene alto il morale nonostante il maltempo che ci sorprende in discesa!