14 Novembre 2024

Diedro Sud-Ovest – Cima del Laghetto

L'attrazione nei confronti di una salita può essere legata a molti fattori: nel mio caso, il Diedro Sud-Ovest di Cima del Laghetto (che di Sud ha ben poco, visto quanto è incassato) mi ha stregato soprattutto per la linea impeccabile, complice un album del mitico Franz, che come sempre aveva colto nel segno e saputo condensare la passione attraverso i mezzi digitali (per chi fosse interessato, rimando al suo album --> Link). In questo Novembre avido di precipitazioni, cogliamo il momento giusto per questa salita, in condizioni superlative.  Lasciamo il furgone al Rifugio Premassone e percorriamo tutto l'avvicinamento in scarpe, i piedi ringraziano. Sotto al conoide c'è un buono spiazzo dove cambiarsi e lasciare il superfluo, visto che in discesa si ritransita per di qui.  Il Diedro non si vuole svelare e lo vedi solamente all'ultimo, quando ci entri.  La prima parte della via (conoide e primo canalino) la saliamo slegati fino a che la pendenza aumenta, dove ci leghiamo. Da qui facciamo 7 tiri di cui 6 da 60 m circa e l'ultimo più corto. In tutta la via troviamo solamente un chiodo con maglia rapida, ma si integra facilmente sia su ghiaccio che su roccia, vista la qualità del granito dell'Adamello.  La via sbuca su una sella poco sopra il Pian di Neve, a sinistra Cima del Laghetto, a destra Cima Ugolini con l'omonimo bivacco, entrambe facilmente accessibili.  La discesa non è difficile ma neanche banale, soprattutto con poca neve. Noi probabilmente ci teniamo troppo a sx (faccia a valle) e non reperiamo gli ancoraggi (guardando a destra vediamo un fix in un canalino), così disarrampichiamo su rocce rotte per traversare solo alla fine verso destra e ricongiungersi al conoide d'attacco.  Ritorno lunghetto ma dopo il Glockner nulla fa più paura, oltretutto siamo sempre al sole fino al rifugio Gnutti. Poi il gelo, con la brina sui massi che impone attenzione se non si vuole finire per terra.   Il momento panico della giornata arriva alla fine quando il furgone tira dritto alla prima brina sulla strada...catene d'obbligo (1h per uscire dalla Val Malga, yeah!). Con il giovane e baldanzoso Marco che anche lui ama questo genere di alpinismo. 
6 Febbraio 2024

Senza chiedere il permesso – Adamello

Parete Nord dell'Adamello: un sogno che coltivavo da anni, aspettando il momento propizio che finalmente è arrivato.  Le precipitazioni umide autunnali non sono mancate, il che fa ben sperare per il formarsi di queste linee all'ombra delle pareti Nord. Ma la conferma è solo quando ad inizio anno vedo il report di una salita di Senza Chiedere il permesso in ottime condizioni...peccato che da qui a due giorni dovrò partire per il modulo esame cascate di ghiaccio del Corso Aspiranti. Seguirà una perturbazione con almeno 30 cm di neve che porrà un freno momentaneo ai giochi, ma la fiamma ormai è accesa ed è dura da spegnere...e infatti l'alta pressione stabile arriva, Marci è entusiasta della proposta: è il momento di colpire! 
22 Novembre 2023

Invernale alla Mala Mojstrovka – Ferrata Hanza

Bella incursione nell'estremo Est su proposta del mitico Saverio, un'enciclopedia vivente di queste zone!  Siamo nella Giulie slovene, territori che conosco poco ma che meritano di essere esplorati, per l'ambiente ma anche per la storia che racchiudono. Qui si respira aria di frontiera, infatti ci troviamo a pochi chilometri dal confine ma prima del Triglav, che segna il limite Orientale della catena montuosa principale.   La Mala Mojstrovka è la cima più facilmente raggiungibile dal Passo Vrsic, ultima della catena proveniente dal più famoso Jalovec, e nel suo versante Nord racchiude della chicche per l'alpinismo invernale, tra cui la ferrata Hanza. Se inizialmente ero un po' dubbioso, mi sono dovuto presto ricredere infatti spesso il cavo è sotto la neve e quando spunta fuori fa comodo usarlo. Le condizioni in questo inizio inverno sono tutto sommato discrete e anche dove bisogna battere traccia su neve non portante, non è drammatica. Visto il cavo spesso sommerso conviene fare qualche tiro in più del previsto. In alto, usciti dalla ferrata, proseguiamo a destra sullo spallone e poi per una simpatica goulotte di neve ripida (dove se si vuole legarsi conviene avere qualche friend), arriviamo in cima.  La discesa è rapida comoda su traccia e poi sentiero... e quasi tutta al sole, cosa da non sottovalutare dopo essere stati al freddo tutto il giorno!  Con Saverio e Stefano, giornata super!  
27 Gennaio 2023

Goulotte Holznecht – Spallone del Sassolungo

La classica delle classiche delle cascate in quota in Dolomiti, assieme alla vicina Mistica sulla Torre Innerkofler. Trapela la notizia che sullo Spallone c'è ghiaccio, così in breve organizzo con Andrea e Giovanni di andare a tirare due spiccozzate. A dire la verità i primi tre tiri della via sarebbero di Raggio di Sole e solo successivamente seguiamo a destra per la Holznecht. Vista l'elevata affluenza optiamo per la partenza con calma, ritrovandoci per ultimi sulla cascata. La cordata davanti a noi si ritira, così le altre ce le ritroviamo distanziate e non ci creano problemi, tranne quando si calano. La via è bella e si snoda alternando tiri di ghiaccio ad altri di collegamento in nevaio. Il tiro chiave è super bucato: facile da salire in aggancio ma psicologico per via delle protezioni su ghiaccio poco affidabili. Il salto di ghiaccio alla prima diramazione è stupendo, così come il muro del sesto tiro, anche se lo troviamo un po' cotto, infatti l'esposizione a Sud-Ovest permette al Sole di arrivare, anche in pieno inverno, cosa che a noi non fa certo schifo. Dopo la sesta lunghezza la via prosegue ancora con due tiri con qualche facile passaggio di misto fino alla fine delle difficoltà. La via presenta tutte le soste su roccia, tranne una alla base del muro di ghiaccio del sesto tiro che troviamo su abalakov, così la discesa risulta comoda e rapida. Giornata super con Giovanni in gran forma e Andrea che scoprirà di avere la febbre, quindi doppiamente forte!
27 Dicembre 2022

Snowboard e Avatar – Misto sul Sass Pordoi

Prima spiccozzata dell'anno e si parte col botto assieme a Francesco, in Pordoi. Con qualche timore per l'affollamento, decidiamo di tentare l'accoppiata Snowboard + Avatar, visto che entrambe sono formate, ne uscirà una bella giornata piena. L'avvicinamento dal Passo Pordoi scorre veloce con la traccia già fatta. Prima saliamo verso la Forcella Pordoi, per deviare poco sotto a sinistra e imboccare la cengiona che taglia la montagna a metà. Le due vie salgono in pieno versante Nord-Ovest, una garanzia in caso di rialzo termico. Snowboard è la goulotte che sale sulla sinistra, prima per un muro ghiacciato e poi con due lunghezze in goulotte/camino. Ci fermiamo prima dell'ultimo tratto di camino perchè la candelina non tocca terra e con due cordate sotto di noi non ci pare il caso di rischiare. Ci caliamo con tre doppie, la prima su abalakov, le altre due su soste su roccia. Avatar invece ha maggiormente le caratteristiche del "cascatone", è più evidente ma non per questo più bella. Francesco si spippa i due tiri duri, ovvero l'M6 iniziale in cui si trova solamente un chiodo provvidenziale; i friend entrano ma bisogna andare. E poi l'ultimo tiro su ghiaccio, molto lavorato e contorto che risolve direttamente fino in cima. Scendiamo al tramonto ed arriviamo giù con le ultime luci, poi via verso la birra e la pizza! Giornata top, con la macchina Francesco!
27 Gennaio 2022

Trèi Magi – Cima Serauta

Dopo qualche indecisione, siamo finalmente riusciti a salire Trèi Magi, misteriosa via di misto su Cima Serauta che in questa stagione avara di neve, si è concessa. L'indecisione, come dicevo, era legata a primo tiro che non sapevamo quanto fosse formato...alla fine il ghiaccio c'era! Ritrovo a Caprile e poi su al Fedaia. Per la gioia di Stefano, usiamo gli sci per l'avvicinamento che si svolge praticamente tutto su pista. Solo nel finale si scarta a sinistra, passando sotto al pilone dell'ex seggiovia, mirando alla parete del Monte Serauta. La linea della via da qui è evidente. Attacco io sul primo tiro: poco ghiaccio e fragile, bella sveglia (WI4). Poi proseguiamo nel canale di neve con un passo stronzo su un saltino (M4) e puntiamo alla candela. Anche qui il ghiaccio è secco da far paura ma gli agganci ci sono, così non serve battere. Stefano se la mangia e sosta poco dopo (WI5). Proseguiamo nel canale di neve fino al primo salto di roccia che porto fuori con bel tiro di dry sul M5, peraltro ben proteggibile a friend. Ancora due tiri facili su neve e i sogni di uscire dalla via senza troppi problemi, si infrangono contro uno strapiombo di roccia marcia solcato da una fessura diagonale verso sinistra. Stefano parte all'assalto ma lo strapiombino finale è più duro del previsto e lo impegna per molto tempo, finché non riesce a battere un chiodo malsicuro che però si riesce a sfruttare per aiutarsi a salire. Su carta siamo sul VI-... ma che bel tiro di roccia solida...fortuna che sotto qualche chiodo c'era! Usciamo sulla Ferrata Eterna. Tempo di una foto e un goccio di the e via giù a doppie lungo la via, disarrampicando i tratti di neve. Un volta alla base gli sci fanno il loro dovere e la sciata in pista non ce la toglie nessuno. Bella avventura su Cima Serauta!