Questo inizio di Giugno instabile ci porta a dirottare verso l'amata Valsugana per una combo di vie a bassa quota, la prima delle quali è la Eugenio Battaglia alla Parete di San Vito di Arsiè che si è rivelata una valida opzione, anche perchè la mattina diluviava da Valstagna in giù! Solitamente infatti questa parete è prettamente invernale, tuttavia in giornate coperte anche ad inizio stagione può essere percorsa senza morire di caldo, unico neo la vegetazione invadente!
Per raggiungere la via adesso conviene decisamente partire dal deposito ANAS di Primolano, visto che la stradina che stacca dalla Parete di Cismon è interrotta per lavori. Raggiunto un largo piazzale d'esbosco si individua una piccola traccia a sinistra e a fantasia si sale sotto la parete. L'attacco è segnato con una targa gialla: la prima linea a destra dovrebbe essere il primo tiro di Qoyaanisqatsi, la seconda Wie Geht's.
La via è interamente chiodata (S1, sufficienti 14 rinvii) a mix di fix e piastrine artigianali (con tasselli nuovi), le prime due soste sono collegate e attrezzate per calata, le altre no. Fare attenzione alla giusta linea, perchè sia a destra che sinistra salgono altre vie.
1- Il primo tiro è quello di artif., una legna (6c+++, a freddo) ma si passa in A0 su chiodo a pressione e vecchio spit. Per fortuna poi la via diventa più scalabile.
2- Il secondo tiro è quello della tanto decantata placca, con finale estremamente delicato, equilibrio e sensazione (6b+, iper chiodato).
3- Tiro più facile con roccia molto bella e gripposa, uscita vegeto-minerale fino in sosta, a sinistra della fessura del tiro successivo (6b, nettamente più facile del precedente).
4 - Fessura da non sottovalutare perchè svasata con un passo decisamente duro. In guida 6a, per me più dura del tiro precedente. Finale su bella lama fino in sosta.
5 - Tiro facile di trasferimento su dritti nel bosco e poi a destra trovando anche una corda fissa fino ad un terrazzone con sosta raccapricciante ma fondamentalmente poco utile. Per fortuna c'è un fix basso di un tiro di variante, utilizzabile per integrare (III).
6- L'originale si sposterebbe a destra sul vago spigolo ma decidiamo di salire la variante apparentemente chiodata di recente. Bel tiro su tacche con sditata iniziale e poi alcuni bombè e strapiombini. Scalo male perdendo energie e mi sguizza un piede sull'ultimo strapiombino: volo quasi a testa in giù e niente on-sight! Valuterei il tiro sul 7a, bello sicuramente! In uscita si prosegue per trovare una sosta con catena e anello.
Qui ci becchiamo 10 minuti di diluvio, gli unici della giornata. Le opzioni sono due: proseguire e scendere per sentiero oppure discesa a doppie, che scegliamo. Con una prima doppia corta siamo al terrazzone, da cui ripercorriamo a ritroso il tiro di collegamento (possibile doppia su maglia rapida). Da qui con una seconda doppia ci portiamo ad una sosta a destra della fessura svasata e poi con terza doppia ampiamente a terra (corde da 60 m).
Salita valida, con un Nicolò decisamente in forma!