Via aperta nei lontani anni ’20 in versione estiva, ma che si presta moltissimo alla ripetizione invernale con picche e ramponi. Con l’amico Nicola è da molto che se ne parla e la voglia di cacciarci su per la Nord-Ovest del Cimon di Palantina è tanta ma con l’effimero bisogna pazientare fino a che si presentino le giuste condizioni. Queste arrivano nel tardo Autunno quando dopo alcune nevicate pesanti miste a pioggia, le temperature finalmente scendono: è il momento di agire! La parete non è prettamente solare e incute sempre un certo timore quando ci si trova sotto ma comunque decidiamo per l’attacco diretto. L’erba verticale mi da il buongiorno e arrivo in sosta dopo 60 m con due protezioni (1 fittone e una clessidra formata da una radice secca). Tento di placare gli sforzi di vomito mandando giù un biscotto. Anche il secondo tiro è rognoso ma Nicola riesce a passare piazzando anche qualche protezione. Nel frattempo dal sentiero arriva una voce di incitamento: è Barry che è venuto a salutarci, che gaso! Il divertimento inizia dal terzo tiro quando inizia ad esserci più neve, marmorea! Goduria per picche e ramponi! Non ci sleghiamo mai e con quattro tiri entusiasmanti siamo al lungo traverso dove decido di sostare su roccia e tenermi tutti e 4 i fittoni per proteggere lungo il tiro, scelta che si rivelerà azzeccata. Sul finale aggiriamo a sx il “Dente” stando sotto parete e ci innestiamo su di un canale. Con la testa sono già in cima ma amara sorpresa, bisogna superare ancora una fascia finale di rocce ripide smaltate di neve, improteggibili. Negli ultimi metri mi tocca spaccare man mano il lastrone formato dalla neve riportata altrimenti me lo tiro addosso e infine buco la cornice ed esco fuori…che ragliata! (cit.) Recupero Nicola che […]