Stefano tira fuori dal cappello magico questa stupenda via di cui non avevo mai sentito parlare fino al giorno prima! Mi aggrego e facciamo cordata in tre con l’amico Giacomo. Con linea elegante, la via vince il diedro sud di sinistra della Cima dell’Elefante, in Civetta, a fianco alle più rinomate Torre Venezia e Torre Trieste. E’ di stampo classico e pur essendo relativamente poco conosciuta, risulta abbastanza chiodata, almeno nel diedro e le soste sono tutte presenti tranne nell’ultimo tiro. Dormo in macchina a Capanna Trieste, in Val Corpassa mentre i due mi raggiungo la mattina alle 6. Saliamo veloci al Vazzoler e dopo poco svoltiamo a destra per puntare verso la Cima dell’Elefante. Gli schianti non aiutano ma in qualche modo ne veniamo a capo e puntiamo verso la nostra montagna. Uno zoccolo “importante” con passo di III, conduce all’attacco nei pressi di un abete schiantato. Un tiro di corda sul V porta ad una banca detritica oltre la quale si perviene alla grande cengia dove attacca la via. Il primo tiro in diedro è il più impegnativo (VI+) e Stefano lo conduce alla grande. Poi tocca a me sul proseguo del diedro (V, V+) che trovo bagnato e con alcune prese belle viscide. Poi segue una placca grigia a scaglie delicata (VI) che porta sotto al camino finale da risalire all’interno fino alla grotta fra l’anticima e il corpo principale. Segue una paretina di roccia marcia e poi si sosta a piacere (V-). Usciti dalla via, saliamo le ghiaie fino alla cima. La discesa non è semplicissima ma il canale da imboccare è segnato con un ometto pochi metri più in basso e a Est della cima (dentro al mugo c’è anche un cordone per calata eventuale). Seguiamo il canale tenendoci a destra disarrampicando e con 3 […]