Sono poco avvezzo alle Pale e la voglia di arrampicare un po’ anche in questo gruppo magnifico è tanta! Così quando si presenta l’occasione di salire il Pilastro Grigio col Pet e il Dori, non mi tiro indietro, attratto da questa via, rinomata per la splendida qualità della roccia. Notte sul sedile del passeggero e alle 7 30 mi trovo in Val Venegia con gli altri che sono saliti in giornata. Il luogo è “bello” per definizione e l’avvicinamento trascorre piacevole. Lo zoccolo non è corto e presenta due passi di II. Arrivati all’attacco della via incontriamo Luca dei Sass Baloss, anche lui intenzionato a salire il Pilastro Grigio, il quale ci lascia passare avanti, così attacchiamo subito. I primi tre tiri se li pappa il Dori. La partenza è in diedrino non banale (V+) e soprattutto il secondo tiro non è niente male su roccia compatta a buchi e diedro sul finale (VI-). Il terzo tiro è in fessura e poi si traversa a sinistra fin sotto al diedro. Dal quarto al sesto tiro tocca a me. Parto sul diedro, chiave della via. Sembra di essere a Paklenica da quanto è bella la roccia e la difficoltà si aggira intorno al VI con un passo più duro a 1/3: i piedi sono in spaccata o in spalmo a cercare le piccole asperità della faccia destra del diedro e le mani nella fessura centrale, qualcosa di spettacolare, un tiro che vale la via. Pochi chiodi ma la proteggibilità è buona a friend medio-grandi. Segue un tiro carino con fessura (V) e poi il traverso oltre il quale si riparte in verticale per roccia lavoratissima e facile (IV+/V). Poi ci scambiamo e parte a condurre Marco fino in cima con difficoltà fino al V ma in prevalenza più bassa. Fa un […]