Trovare una via che Matteo non abbia fatto, è impresa alquanto ardua ma quando mi propone la Martini alla Rocchetta Alta (che per altro ha già salito ma vuole rifare), accetto senza riserve... finalmente si torna in Bosconero!
Bella sudata a salire al rifugio e poi all'attacco dove i veronesi hanno colonizzato gli attacchi: una cordata sulla KCF e una sulla Navasa, con cui abbiamo lo zoccolo (III, p.IV) in comune.
Saliamo veloci in conserva protetta e trovata la prima sosta, iniziamo la via.
Si alternano tiri su roccia stupenda ad altri friabili e devo dire che i sesti non sono proprio regalati...
Guadagniamo terreno e raggiungiamo i gialli .
I chiodi sono quel che sono e su un tiro di VII preferisco non rischiare e ne tiro qualcuno.
Poi Matteo si tira fuori egregiamente da un tratto giallo molto delicato, intuendo la giusta linea da seguire, grande!
La via segue a grandi linee il grande pilastro a destra della parete, tenendosi a sinistra dello Spigolo Strobel e culmina con l'aggiramento del tettone finale sulla sinistra.
Su questo tiro, il chiave, propongo a Matteo di andare avanti visto che finora è passato in libera ma non ha velleità particolari, così vado io e tra qualche imprecazione, brivido e soprattutto grazie ad una mungitura seriale arrivo in sosta... non mi capacito di come sia possibile passare in libera, ma qualcuno ce l'ha fatta...non io oggi!
Con altri due tiri si sbuca sul canalone in comune con lo spigolo Strobel che permette di uscire facilmente.
La discesa poi è rapida: senza neve non facciamo neanche una doppia ma disarrampichiamo tutti i saltini del canale (III).
Tornando al rifugio. il Sole che si è fatto desiderare per tutta la giornata, incendia la parete della Rocchetta Alta e il pilastro da noi salito, strappandoci un sorriso che si fa ancora più vistoso davanti ad un piatto di pastin con polenta, innaffiati da un'ottima radler!
Grazie Matteo di questa proposta: una via poderosa, su una parete selvaggia e severa!