Di nuovo in Giulie, anche questa volta con gli sci... sempre una certezza! O forse bisognerebbe dire che l'uscita 5 stelle è tutta merito del Saverio che dal cappello maggico ne tira fuori ancora un'altra.
Come già successo, le mie proposte piuttosto banali passano in secondo piano quando si paventa l'idea del Modeon dal Buinz da Sud-Est, inseguendo una fantomatica linea costituita prima da un canalino e poi da una vaga dorsale che porta in cima.
Non ne so nulla, per me è tutto nuovo, quindi accetto ben volentieri. Ma non sono l'unico: la consueta sicurezza del Saverio questa volta è messa in discussione, visto che di info certe non è che ce ne siano poi molte... sappiamo solo che di lì ogni tanto qualcuno è passato!
Sta di fatto che siamo in tre (Luca, Saverio ed io), in una giornata di fine Gennaio, che però sa più di fine Marzo. Partiamo da Sella Nevea in direzione Forca de la Val e, abbandonata la forestale all'altezza delle Casere Cregnedul di Sopra, ci rendiamo subito conto che la situazione è critica: tempo qualche giorno e l'unica sarà lo sci d'erba. Tuttavia guadagnando quota, il vallone si riempie a sufficienza e la poca neve fa sì che non ci siano zone svalangate, invece il pendio è tirato come una tavola da biliardo.
Appena fuori dal boschetto, Luca mette il turbo, ci distacca e tentare di stargli dietro sotto la candela del Sole non è troppo invogliante, anche perchè ho dosato male le scorte idriche, confidando in una situazione un po' più invernale... Nonostante il caldo, in qualche modo arriviamo al nostro bivio sotto alle caratteristiche pareti di calcare levigato: qui ci ricompattiamo e pieghiamo a sinistra. La neve, da trasformata che era, torna invernale man mano che saliamo verso il canalino finale: la polvere di questi tempi è un miraggio, ma una bella neve compatta fa presagire una sciata da urlo.
Dal forcellino alla cima seguiamo una serie di canalini su terreno tutto sommato facile ma insidioso, perchè l'esposizione meridionale ha determinato il formarsi di uno strato di ghiaccio duro basale, per cui una scivolata direi che potrebbe essere fatale in molti punti... la seconda piccozza torna utile.
Qualcuno ha sciato dalla cima, noi per sopravvivere rimandiamo e ci limitiamo al forcellino intermedio, da cui con una derapata e qualche salto ci ritroviamo nel valloncello tirato a nuovo che pare una pista nera. Seguo Saverio che con fiuto individua la zona più liscia e praticamente sciamo ininterrottamente fino al boschetto su firn da favola. Poi un po' è sopravvivenza e poi la stradina forestale fa il suo dovere, scarrozzandoci alla macchina (sante stradine forestali).
Di unanime accordo, proponiamo la creazione di una App dove istituire la piattaforma "Saverio: pianificazione gite", a pagamento chiaramente.
Bella giornata e sciata, di quelle da ricordare.