La fame di roccia è tanta e la voglia di mettersi in gioco anche: optiamo per la Lacedelli-Ghedina-Lorenzi a Cima Scotoni. Dopo una pizza a Longarone, saliamo veloci al Passo Falzarego e poi giù verso la Badia fino alla Capanna Alpina, sotto al Rifugio Scotoni, dove dormiamo le nostre belle 6 ore. L’avvicinamento è quasi piacevole e tocchiamo la roccia poco prima delle 9. La giornata è calda ma noi ce ne staremo al fresco ancora per un po’, fino a che non arriverà il sole. Lo zoccolo scorre veloce ed in breve ci ritroviamo sul tiro chiave, iper chiodato e risolvibile senza superare il VI in libera, con un movimento in A1 e qualche A0. Poi si inizia ad arrampicare in un oceano giallo e nero in cui la soluzione di continuità è data dalla prima cengia, usciti dal sesto tiro. Dopo un diedro grigio con arrampicata da manuale, Nicola si spippa una variante d’uscita alla prima cengia, salendo un diedro giallo fessurato strapiombante e bello marciotto, evitando a sinistra il Passo del Serpente. Gran complimenti Nic, per nulla banale! La seconda parte della via è un vero viaggio alla ricerca dei punti di debolezza della parete. Con arrampicata stupenda, difficoltà continue e bella esposizione, a cavallo fra il giallo e il nero,traversiamo fino alla verticale di un diedro giallo che poi saliamo con un bel tirone da 50m, molto ben chiodato. Sul penultimo tiro mi imbatto in una fessura ostica che risolvo in A1 su friend 0.5, poi la via è finita. Con un tiro facile raggiungo la seconda cengia e recupero Nicola. Una stretta di mano e ci sediamo, prendiamo qualcosa da mettere sotto ai denti e contempliamo, in silenzio, la bellezza della montagna. La luce è quella del tardo pomeriggio. Poi, troppo presto, arriva il momento di […]