Siamo là che arranchiamo sudati su per il sentiero del Sass de Mesdì. Calura e zecche. “Ma non davano nuvoloso?”, “Però effettivamente non sarebbe più stagione…”, “Ma sì dai che in parete tira vento!”. Parte Niccolò, perchè stando ai suoi calcoli dovrebbe evitare i tiri più impegnativi. Prima lunghezza del Babo, un 6a da antologia su placca a gocce, facile e godibile. Effettivamente in parete è ventilato e si scala pure bene anche se le scarpette surriscaldate rischiano di tagliarsi sulla roccia abrasiva. Secondo tiro che prosegue sulla stessa falsariga, per poi salire un piccolo diedro giallo, stando sempre sul 6a al massimo. Sostiamo prima del diedro duro, rientrando a destra su Capitani Coraggiosi, sulla quale proseguiremo. Segue un tiro non banale in diedro con due strapiombini delicati sul 6b+. Niccolò inizia a manifestare un leggero dissenso, intuendo già in anticipo che, rispettando i turni siffatti, pure il traverso di 6c toccherà a lui. Per me è una di quelle giornate in cui ti ritrovi a salire una via sportiva senza neanche una relazione, un tiro vale l’altro, basta scalare. Il quarto tiro è in diedro, non difficile ma da impostare bene (6a+). Sul finale sto 2 m a sx degli spit e mi incasino sul difficile…vabbè! Il traverso effettivamente ha tacchette piccoline, però la spittatura è veramente ravvicinata, quindi Nic osa e stampa la libera, sono soddisfazioni! L’ultimo tiro è diverso dal resto, su prese svasate e qualche tacca (5c). C’è la possibilità di calarsi ma decidiamo di uscire e spostarci a sinistra per scendere in doppia sulla parete di Desiderio Sofferto, dove in mezzora siamo alla base. Nic, forse sotto la morsa della fame, mi fa notare che le colate di calcare dei tetti sembrano dei grandi bignè alla crema. Effettivamente… Ormai non possiamo esimerci dal salire la classica […]